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Rete emergenza climatica ambientale

Il Creser (Coordinamento Regionale Economia Solidale) partecipa alla Rete Emergenza Climatica e Ambientale, che vede, per la prima volta, associazioni e comitati insieme, in una rete compatta, per affrontare le tematiche più urgenti di oggi: l’emergenza climatica e il rapido esaurimento delle risorse naturali del nostro pianeta. La rete conta 68 membri, tre coordinatori, quali Marina Conti, Viviana Mangaro e Corrado Oddi, ed è fiancheggiata da un gruppo tecnico scientifico. Questo gruppo tecnico scientifico è composto da circa dieci esperti che si occupano dei diversi ambiti correlati alla questione ambientale, ed è coordinato da Natale Belosi.
Gli altri membri della rete sono di provenienze diverse: dai comitati, come per esempio il Comitato Ambiente e Salute dell’Emilia Romagna (BO) e il Comitato la Voce degli Alberi (FE); alle associazioni, come l’Associazione Medici per l’Ambiente ISDE della sezione Forlì-Cesena; ma anche altri gruppi, come Extintion Rebellion (BO), i Fridays for Future, i W.W.F., e i Parents for Future di molteplici città dell’Emilia-Romagna.
Due sono i macro-obbiettivi di questa rete: 1) quello di trasformare l’Emilia-Romagna in una regione il cui fabbisogno energetico sia totalmente fondato su energie rinnovabili entro il 2030; 2) arrivare a portare le emissioni di questo territorio a zero entro il 2050.
Per questo motivo, la rete è scesa in campo per dialogare con le istituzioni regionali e, più nello specifico, per discutere ed affrontare i punti menzionati nella bozza del Patto per il Lavoro e per il Clima dell’Emilia-Romagna, che è mirato a pianificare l’allocazione del Recovery Fund (2021-2017). A tale riguardo, il 23 settembre, i suoi membri hanno incontrato l’assessore al lavoro Vincenzo Colla e la vicepresidente Elly Schlein presentando un dossier di 280 pagine nel quale approfondiscono e commentano i quattro assi d’intervento proposti dalla regione nel suddetto Patto, e, soprattutto, elaborano il terzo obbiettivo, ovvero “Emilia-Romagna, regione della sostenibilità”. Inoltre, sottolineano come ci siano, nel concreto, delle misure prese dalla regione che contrastano le buone intenzioni che appaiono nel patto, come, per esempio, il progetto di stoccaggio di CO2 a Ravenna e quello di espansione dell’aeroporto Marconi.
Inoltre, il 22 ottobre 2020, la rete emergenza climatica e ambientale ha incontrato CGIL-CISL-UIL regionali per comunicare l’urgenza dei suoi macro-obbiettivi, enfatizzando come la regione debba indicare al più presto gli interventi e le misure concrete per il raggiungimento di tali risultati, specificandone i tempi di realizzazione e gli indicatori per misurarne i progressi. In questa occasione, è emerso come il tema dell’ambiente e della tutela delle risorse naturali debba convergere con il tema del lavoro e della valorizzazione dei lavoratori. Alla fine dell’incontro, i partecipanti hanno espresso la volontà di continuare questo percorso di confronto e, possibilmente, concertare delle proposte comuni da portare dinanzi la Regione.

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