Il 1° maggio aprirà i battenti a Milano Expo 2015, Nutrire il Pianeta. Energia per la vita. Un programma straordinariamente impegnativo ed accattivante. Sappiamo, però, come avverte Vandana Shiva, che quell’evento metterà inevitabilmente in scena un confronto aspro tra due modi di concepire la sicurezza alimentare e quindi l’agricoltura.
Da un canto l’agroindustria delle multinazionali della chimica, della farmacologia, degli organismi geneticamente modificati, impegnata nello sfruttamento esasperato e drogato del terreno per ricavarvi il massimo profitto; dall’altro l’agricoltura tradizionale e le agricolture alternative accomunate dall’opzione ecologica, ovvero fondate su strategie naturali per la fertilità dei suoli, la selezione delle sementi, la concimazione e la lotta ai parassiti, che vede protagoniste le comunità locali. Di positivo in tutto ciò è che negli ultimi anni l’agricoltura è tornata in primo piano, smentendo i cultori dell’artificializzazione della civiltà postmoderna, che contemplava la riduzione della stessa agricoltura ad un reparto dell’industria, senza più un legame costitutivo con la terra. Ebbene, in vista di Expo 2015, ci è sembrato utile approfondire alcuni degli aspetti più controversi di questo confronto, non nascondendo la nostra opzione per un’agricoltura riconciliata con la terra, non più maltrattata, perché, come ci ricorda Papa Francesco, “la terra non perdona”.
Al link indicato qui sotto su andiamoavantitornandoindietro trovate il dossier che Missione Oggi ha dedicato al tema dell'Expo 2015 di Milano.