L’associazione CO-energia ritiene oltremodo necessario proporre forme di intervento e di aggregazione per il contrasto al cambiamento del clima nelle due aree oggi di maggiore rilevanza: la produzione di energia da fonti fossili e di cibo da coltivazioni agricole ed allevamenti ‘convenzionali’, che contribuiscono rispettivamente per il 25% e per il 37% al rilascio di gas climalteranti e quindi al riscaldamento del pianeta.
A tal fine, anche in vista del Food Systems Summit di New York e della preCOP26 di Milano sul cambiamento climatico di fine settembre, insieme con RES Lombardia ha proposto un incontro il 12/9 a Gottolengo (BS) per verificare quali azioni comuni possano essere concordate per andare “Oltre la pandemia” e costruire comunità r-esistenti; 4 le aree tematiche: Sovranità alimentare, energetica, finanziaria e politica.
L’ultimo rapporto (il VI) del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) pubblicato il 6 Agosto 2021 fornisce nuove stime sulle possibilità di superare il livello di riscaldamento globale di 1,5°C nei prossimi decenni. A meno che non ci siano riduzioni immediate, rapide e su larga scala delle emissioni di gas serra, vi si legge, limitare il riscaldamento a circa 1,5°C o addirittura 2°C sarà un obiettivo fuori da ogni portata (https://ipccitalia.cmcc.it).
Fonte: IPCC, ”Summary for Policymakers”, contributo al V report. I dati riportati sulle emissioni globali dai singoli settori economici vedono produzione di energia elettrica e agricoltura a pari merito con circa il 25%; in realtà il contributo dell’agricoltura sale al 37% se si considera l’intera catena agro-alimentare: si veda “Affrontare la complessità”, di F.M. Butera, Ed. Ambiente, 2021.
Associazione Co-energia