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Economia trasformativa

Tra il 5 e il 7 aprile 2019 una delegazione della rete italiana di economia solidale - Gruppo relazioni internazionali (Virginia Meo Oltremercato Salento, Roberto Bossi Des Brianza, Riccardo Troisi Fairwatch e Jason Nardi Solidarius Italia, oltre che Adriana Maestro, coinvolta per la sua competenza nell’ambito delle economie femministe) ha partecipato all’incontro preparatorio del Forum Sociale delle Economie Trasformative che si terrà nel maggio del 2020 sempre a Barcellona. Il gruppo proveniente dall’Italia si è arricchito anche della presenza di due delegati di Campi Aperti e di una rappresentante di Wwoof Italia. È stata un'occasione importante di confronto che ha visto la partecipazione di più di 300 donne e uomini di diverse organizzazioni provenienti da 46 paesi.
Il gruppo organizzatore, composto da RIPESS, la rete europea di economia solidale, REAS e XES, le due reti locali spagnola e catalana, ha fatto uno sforzo importante per arrivare all’incontro di aprile. I lavori si sono svolti presso l’Università di Barcellona che ha messo a disposizione le sue strutture facilitando così l’organizzazione logistica dell’intero evento.
Durante le tre giornate i partecipanti hanno condiviso le loro idee e le loro esperienze, cercando di costruire insieme un metodo che assicuri un processo di discussione dal basso che, partendo dal livello territoriale, proverà a far convergere le tematiche proposte nel grande evento del prossimo anno.
Il Forum Sociale si svolgerà nel maggio 2020 e, nelle intenzioni degli organizzatori, avrà tre giornate di incontro anticipate da eventi preparatori nelle settimane precedenti, con l’intento di far arrivare a Barcellona decine di migliaia di attivisti e attiviste da tutto il mondo.
Se gestito in modo partecipato ed aperto, questo evento potrà costituire un'occasione unica per il movimento delle economie trasformative per affrontare le sfide cui è chiamato a rispondere. I quattro assi programmatici (economia sociale e solidale, agroecologia, beni comuni e economie femministe) e i due temi trasversali dell’Educazione - Formazione e Politiche pubbliche, sono l’impianto su cui si vorrebbe costruire Barcellona 2020. È emerso sin da subito che questi grandi temi sono declinati in modo assai differente, in relazione al punto di vista con cui li si guarda: se dal Sud del mondo o dal suo Nord; se dall’Europa o dall’America Latina; se con lo sguardo dell’attivista o con quello del teorico.
Un punto fortemente condiviso è stato la necessità di costruire un processo di attivazione su base locale, favorendo il coinvolgimento di altri attori, che non hanno ancora preso parte al processo avviato. Le convergenze locali, quindi, sono un passaggio considerato importante per la buona riuscita dell’evento del 2020.
Per quanto riguarda i contenuti, è difficile riportare la ricchezza degli scambi, delle riflessioni e dei temi emersi nei gruppi di lavoro. Tantissimo materiale è attualmente a disposizione del gruppo promotore, che avrà il compito di capitalizzarlo e di restituirlo, in documenti disponibili sulla nuova piattaforma online (https://transformadora.org in quattro lingue). È stato un appuntamento fortemente stimolante anche da un punto di vista emotivo e relazionale. La diversità di volti, di abiti, di atteggiamenti, di stili, di esperienze, di obiettivi, di modi di relazionarsi, di aspettative e chissà di quanto altro hanno costruito un piccolo mondo speciale, nel quale è stato naturale specchiarsi per ricercare la propria immagine riflessa e modificata da tanta ricchezza.
Da sottolineare il grande impegno del gruppo organizzatore nel garantire una metodologia di facilitazione che permettesse la partecipazione di tutti e tutte, anche in relazione ai propri interessi e priorità. Diversi sono stati i gruppi di lavoro realizzati, condotti sempre da facilitatrici che hanno cercato di gestire la complessità degli incontri e provato a trovare una convergenza, senza rinunciare alla diversità e alla ricchezza di quanto man mano emergeva. Questo grande lavoro di sistematizzazione e raccordo non è stato di facile gestione ed in alcune sessioni ci sono stati problemi di strutturazione che non hanno prodotto i risultati sperati ma occorre ricordare che questo incontro è stato comunque una prima esperienza metodologica sulla quale costruire il confronto futuro.
L’organizzazione del Forum richiede senz’altro un grande impegno sotto ogni punto di vista (economico sociale e politico): l’incontro di quest’anno è servito anche per mettere tutte le realtà coinvolte di fronte a questa sfida, a partire dalle difficoltà logistiche e gestionali.
Da qui al prossimo anno il percorso seguirà lo schema organizzativo proposto dal comitato promotore per la governance del forum, sintetizzato nello schema che trovate in fondo alla pagina.
Occorrerà comunque definire ulteriormente alcuni passaggi che sono stati descritti nell’ultima parte del meeting e che tuttavia non hanno ancora una definizione stabilita soprattutto nelle dinamiche relazionali tra i vari attori del modello.
Abbiamo notato che le esperienze Italiane e spagnole, rispetto alle altre realtà internazionali presenti, sono quelle dove maggiormente si stanno sperimentando forme di convergenza e che hanno iniziato a facilitare un processo di aggregazione territoriale verso la costruzione di piattaforme territoriali.
Ci sembra importante per questo riprendere il percorso di connessioni su cui ha lavorato in questi mesi il Gruppo Tematico Relazioni Internazionali, che ha raccolto manifestazione di interesse a partecipare a questo percorso da parte di circa cinquanta organizzazioni pertinenti con i citati quattro assi di lavoro del forum (agroecologia, economica sociale e solidale, economia femminista e beni comuni) e i due assi trasversali (educazione - formazione e politiche pubbliche).
A breve proporremo un webinar a livello nazionale, dove saranno riportati gli esiti di questo incontro e saranno condivisi i documenti definitivi elaborati dal comitato organizzatore dopo l'incontro di Barcellona.

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