Giunge al traguardo la proposta di numerose realtà locali di istituire una Politica del Cibo nella capitale, che possa sostenere filiere solidali e agroecologia.
Sono passati quasi due anni da quando oltre 50 associazioni, reti e realtà della società civile riunite nel Consiglio del Cibo hanno proposto al Comune di Roma di istituire una Food Policy che sostenesse i piccoli e medi produttori locali e il consumo di prodotti del territorio, promuovendo la filiera corta e solidale, l’agroecologia, il lavoro dei giovani sulle terre pubbliche, la qualità nelle mense scolastiche, la fine del consumo di suolo e degli sprechi alimentari. Finalmente ad aprile 2021 è stata approvata la delibera 38/2021 “Azioni e strumenti per l'attuazione di una Politica del Cibo (Food Policy) per Roma Capitale” per dotare il Comune agricolo più grande d’Italia di un piano strategico civico e partecipato sull’agricoltura e l’alimentazione.
La delibera impegna l’amministrazione su diversi assi legati alla filiera agro-alimentare:
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la valorizzazione della filiera agroalimentare estesa e della filiera corta;
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l’accesso alle risorse primarie per la produzione;
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il supporto a nuove imprese agricole, con particolare riguardo all’imprenditoria femminile e giovanile;
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la promozione delle specificità territoriali;
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il consolidamento dei sistemi di etichettatura territoriale;
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la sperimentazione della tracciabilità di filiera
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azioni coordinate e partecipate di raccolta e redistribuzione alimentare contro gli sprechi
Con la creazione di una Consulta cittadina, che sarà ci auguriamo un vero spazio di partecipazione e di confronto tra le associazioni, le imprese, i sindacati e l’amministrazione si potrà iniziare a lavorare sul Piano del Cibo e sulle azioni concrete per portarlo avanti.
Occorre da subito avviare iniziative per potenziare la quota di prodotti locali nelle mense scolastiche e nella distribuzione, sostenere con risorse e programmi pubblici la filiera della solidarietà e le esperienze di economia solidale come i gruppi di acquisto solidale e le piattaforme di distribuzione alternativa (PDO), moltiplicando i mercati contadini e l’agricoltura di prossimità. E poi occorre puntare sulla riduzione degli sprechi alimentari favorendo la redistribuzione delle eccedenze tramite il sostegno diretto al lavoro oggi in carico ad associazioni e volontari.
Oggi più che mai occorre rendere concrete queste proposte in una città che, a causa della crisi Covid, ha visto crescere povertà e indigenza a quasi il 20% per cento della popolazione. Per questo la delibera prevede di garantire a tutte le famiglie romane il diritto all’accesso a un cibo sano ed ecologico, dobbiamo partire proprio da qui per dare da subito una risposta immediata alla crescente povertà alimentare in questa città.
Riccardo Troisi [RESS Roma]