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Furlo

Sono rientrato da poco dall'assemblea nazionale Gas-DES nelle Marche; sono successe un sacco di cose in contemporanea, più che un resoconto proverò a scrivere qualche commento.

Andrea Saroldi, 8 luglio 2012.

Dopo l'appuntamento de L'Aquila nel 2011, quest'anno l'incontro si è tenuto all'interno della riserva naturale della Golena del Furlo, ed è stato preparato dalla Rete di Economia Etica e Solidale delle Marche. Il posto incantevole e l'ottima organizzazione hanno facilitato il buon funzionamento di questo appuntamento annuale che rappresenta un'occasione imperdibile per chi voglia incontrare le diverse innovazioni che il mondo dei Gas e dei distretti di economia solidale (DES) stanno portando avanti.
Come al solito, non ci siamo fatti mancare nulla: il mercatino dei produttori, i pasti preparati dalle pro-loco, i giochi e gli spettacoli per i bambini, i concerti, la conferenza spettacolo "Pop economy", la possibilità di organizzare gite e visite, oltre naturalmente al denso programma dell'assemblea con incontri, gruppi di lavoro di vario tipo e sessioni plenarie, il tutto rigorosamente facilitato da un'apposita equipe. L'ospitalità per il pernottamento è stata organizzata in modo diffuso tra il campeggio per tende e caravan, gli agriturismi, le aziende agricole, gli ostelli, gli alberghi e le famiglie.
Questa estrema densità di persone, storie ed eventi in un fine settimana rende impossibile una sintesi, ed ogni partecipante porta a casa un suo bagaglio che dipende molto da come ha costruito il suo percorso, a quali gruppi ha partecipato e chi ha incontrato. I gruppi di lavoro della giornata di sabato sono stati dedicati a nuova agricoltura, energia, finanza etica, legislazione e progetti tra locale e globale; poi nella serata si sono tenuti altri gruppi sui rapporti con gli amministratori locali, la comunicazione, la situazione dei produttori danneggiati dal terremoto, i progetti "Adesso pasta!" e "Made in NO", la rete di economia solidale al Sud. L'assemblea plenaria ha riportato, oltre ai lavori dei gruppi, i risultati di una raccolta di opinioni sui temi dell'economia solidale e le proposte di miglioramento rispetto alla attuale struttura di questa rete multiforme. Come vedete, le materie non mancano, tenendo conto che ognuno di questi temi si collega agli altri e ne richiama molti altri ancora, come i sistemi di garanzia partecipativa, l'accesso alla terra, i fondi di solidarietà, la sintesi politica.
I Gas hanno oramai compiuto 18 anni e stanno continuando a diffondersi su tutto il territorio nazionale, questo dà loro una certa forza e forse anche un po' di spavalderia giovanile. Se penso al mio ultimo anno di liceo, lo ricordo come il periodo della vita in cui la conoscenza generale era più ampia: ne sapevo un po' di tutto, dalla fisica alla filosofia. Poi ho dovuto per forza di cose approfondire alcuni argomenti, mentre altri sono rimasti prima come interesse personale e poi solo un vago ricordo.
Mi sembra che i Gas si trovino in una situazione analoga: vogliono sentirsi  preparati un po' su tutte le materie, anche se indubbiamente su alcune sono più portati. Le modifiche al programma da parte del gruppo organizzatore fino all'ultimo momento mi ricordano in qualche modo la notte prima degli esami e la volontà di tenere insieme tante esigenze a rischio di farne un'abbuffata.
Ora l'esame del Furlo è passato, l'alunno è stato promosso ed ha mostrato di cavarsela in tutte le materie, in alcune meglio che in altre; i risultati sono stati pubblicati sul sito. Vacanze per tutti quindi, e se le meritano in particolare i marchigiani che hanno svolto un ottimo lavoro organizzativo, ma da settembre dovremo iniziare a ragionare su cosa vogliamo puntare diventando grandi. Finite le vacanze, il convegno Gas-DES del 15-16 settembre a Venezia potrà servire proprio a questo.
Dal canto mio, ritengo che la forza principale del movimento Gas-DES stia nel generare risposte positive che possono funzionare per tutti perché maturate all'interno di reti e relazioni molto orizzontali. Dobbiamo allora chiederci quale possa essere il modo più delicato per diffondere questa ricchezza senza impoverire il brodo di coltura che la rigenera.

Pubblicato su volontariperlosviluppo.it, foto di Andrea Saroldi.

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