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L'equilibrio dell'anima

La disuguaglianza è la causa principale della nostra depressione e della nostra ansia; una maggiore uguaglianza ci farebbe vivere meglio.
Wilkinson e Pickett nel 2009 hanno pubblicato "La misura dell'anima" (The Spirit Level) in cui mostrano come la disuguaglianza abbia effetti negativi sulla salute e sui problemi sociali, oltre che importanti ricadute psicologiche. Dopo dieci anni nel saggio "L'equilibrio dell'anima" (The Inner Level, 2018) indagano questi "effetti psichici e stress sociali; come la disparità si insinua nella nostra mente, come aumenta i livelli di ansia, come reagiscono le persone e quali sono le conseguenze su turbe mentali e disordini emotivi, e come, infine, vivere in una società meno equa cambia il nostro modo di pensare, che cosa proviamo e come ci relazioniamo con gli altri" (p. 9).
Gli autori descrivono in che modo questi problemi siano "alimentati dallo stressi da differenza di status, stress che peggiora in proporzione alla posizione nella scala sociale e alle differenze di status. In pratica, le maggiori disparità di reddito potenziano le differenze di status" (p. 14). La disuguaglianza penetra nella nostra testa e nella nostra anima; e siccome la forbice tra ricchi e poveri continua ad allargarsi, il nostro livello di benessere peggiora non solo dal punto di vista sanitario e sociale ma anche psicologico. La misura più efficace per migliorare la vita di tutti, ricchi compresi, è una distribuzione meno squilibrata della ricchezza.

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