Questo libro arriva dal Brasile, Sud del Mondo, dal punto di osservazione di chi si chiede come sia possibile indicare una alternativa percorribile alla attuale globalizzazione che sia in grado di offrire una speranza alle masse degli esclusi e consentire il benessere a tutti gli abitanti del pianeta.
Per rispondere a questa domanda Euclides Mance ci offre una visione quantomeno avvincente: la strada da intraprendere è quella della costruzione di reti in cui i partecipanti si auto-organizzano in nuclei di produzione e consumo, scambiandosi beni e servizi secondo i principi della collaborazione solidale. Queste reti si formano su base volontaria a partire proprio dalle masse dei poveri e degli esclusi che diversamente non avrebbero prospettive.
Le reti di collaborazione solidale sono architettate in modo da trattenere le risorse e reinvestire le eccedenze al loro interno, creando un circuito che si auto-alimenta. In questo modo le reti si possono sviluppare, intrecciare e rafforzare su scala locale, regionale, statale e mondiale rosicchiando gradualmente quote al mercato capitalista. La collaborazione solidale può così sostituirsi alla logica del profitto per il benessere di tutti.
La strategia delle reti è tanto semplice quanto rivoluzionaria. Una specie di uovo di Colombo, che però questa volta viene utilizzato non per scoprire nuove terre da conquistare ma per una prospettiva di liberazione dal peso dell’economia globalizzata.
La forza di questa ipotesi deriva dalla sua praticabilità e dal consentire la collocazione in una prospettiva strategica più ampia di molte esperienze attuali, come ad esempio il consumo critico, i gruppi di acquisto solidali, il commercio equo e solidale e le nostre piccole scelte di tutti i giorni.
Perché sta terminando il tempo delle sperimentazioni ed è giunto il momento di passare dai "laboratori" e dalle "nicchie" del mercato ai sistemi di larga scala. Si tratta della necessità storica di costruire ore le forme di una economia in grado di durare.
E così, come Brecher e Costello nel loro "Contro il capitale globale" ci hanno indicato nella "strategia lillipuziana" la strada maestra per porre con forza ed efficacia questioni fondamentali a livello globale, ora Mance ci invita ad applicare la strategia delle reti alla costruzione di una alternativa economica che sia sostenibile, equa, democratica e solidale.
Euclides André Mance, "La rivoluzione delle reti - L'economia solidale per un'altra globalizzazione", EMI 2003.