Recensione di Sergio Venezia a una ristampa di "Gaia - Nove idee sull'ecologia" di James Lovelock.
Questa ristampa del primo testo di Lovelock sull’ipotesi “GAIA” è voluta da Stefano Mancuso per la collana “Terra di Domani” ed esce con la preziosa prefazione di Telmo Pievani.
La tesi di Lovelock, che prova a supportare scientificamente, è la visione del pianeta terra, così come è stato colto nella sua interezza dai primi astronauti nello spazio, come organismo vivente, capace di regolare ed equilibrare le sue dinamiche interne (chimiche, fisiche, metereologiche,…) secondo i principi degli esseri viventi, che si riscontrano dalla “semplice” cellula, fino agli organismi più complessi della flora e della fauna.
La tesi si dipana in nove capitoli (sette escludendo introduzione ed epilogo) più un glossario ed una bibliografia, nei quali vengono esaminati contesti e fenomeni definiti, come la cibernetica, l’atmosfera, il mare, l’inquinamento per trovare tracce di ristabilimento di equilibri, pur in presenza di cambiamenti rilevanti, causati dalla natura stessa (glaciazioni, terremoti) o dal caso (caduta di meteoriti) o dall’intervento umano (inquinamento, effetto sera).
Così come la cellula regola automaticamente lo scambio di elementi con l’esterno attraverso la membrana che la contiene, l’ipotesi è che il pianeta, entro certi limiti, sappia garantire la propria omeostasi.
Lovelock è uno scienziato e produce affermazioni di discontinuità anche con il contesto ecologista, per esempio sulle fiducia nella tecnologia o addirittura lascia qualche spazio all’ipotesi del nucleare. Ma la sua intuizione apre la strada al “pensiero sistemico” che sarà, tra gli altri di Fritjof Capra (si veda, con Pier Luigi Luisi, "Vita e natura", 2017), e ad una concezione ecologica che tiene insieme umanità, ambiente, flora e fauna.
Qualche anno dopo, nell’ultima fase della vita, Lovelock sarà costretto a lanciare un grido di allarme (La rivolta di Gaia, Rizzoli, Milano, 2006), confessando che l’uomo è andato ben oltre le capacità di auto-equilibrio che Gaia può mettere in campo.
Questa edizione di "Gaia" è stata pubblicata da La Repubblica ed è disponibile a questo link.
In allegato la scheda con la recensione di Sergio Venezia.