Dal 20 al 22 giugno 2014 si terrà a Collecchio, vicino a Parma, il 14° incontro nazionale dell'economia solidale, oramai chiamato confidenzialmente Ines. Dopo una lunga storia di incontri, quest'anno si sta preparando un passaggio importante denominato “colpo d'ali”. Un buon modo per preparasi all'incontro è provare a figurarsi in cosa potrebbe consistere questo scatto.
Andrea Saroldi, 2 giugno 2014
La storia di questi incontri nazionali, nati come convegni dei Gas, è piuttosto lunga e non voglio stare qui a ripercorrerla, anche perché l'ho già raccontata in questa breve cronistoria. Il mondo dell'economia solidale è molto frizzante e variegato, possiede diverse anime e sta continuando a espandersi. Ciononostante, la sua influenza sugli scambi economici e sull'immaginario è ancora molto al di sotto delle sue potenzialità.
Per questo motivo, i 20 anni dalla data ufficiale di costituzione del primo Gas a Fidenza (Parma), sono stati raccolti come un'occasione, ma non per celebrare la diffusione di questi anticorpi sociali che contrastano la febbre del pianeta umano, né per misurarne la diffusione. L'espansione dei Gas ha mostrato in primo luogo che l'economia solidale funziona insieme, che quando riusciamo a creare circuiti e progetti in cui i diversi soggetti collaborano per il bene comune, la mobilitazione effettivamente funziona e le persone coinvolte possono soddisfare meglio i loro bisogni. Questa è la lezione imparata da questi 20 anni di Gas e delle mille pratiche con cui si sono giocati e intrecciati.
D'altra parte però non dobbiamo nascondere le difficoltà che alcuni progetti di economia solidale stanno incontrando, soprattutto quando intendono convertire filiere lunghe e complesse e di conseguenza hanno bisogno di riprodurre su scala più ampia quel canale di fiducia necessario ad alimentare il progetto senza poter contare sulle relazioni faccia a faccia che lo sostengono.
D'altra parte, proprio questo passaggio verso un livello di scala più ampio potrebbe consentire di estendere i benefici che i progetti di economia solidale sperimentano nei loro circuiti ed orientare la transizione della nostra società nella nuova epoca in cui stiamo entrando.
Preparando l'incontro nazionale, la riflessione sulle difficoltà incontrate dall'economia solidale in Italia ha focalizzato un grosso limite nella difficoltà a “pensarsi insieme”, a sostenere con forza progetti collettivi per il benessere di tutti. In una parola, il punto critico sta nel passaggio dalla promozione del benvivere alla organizzazione del ben-convivere.
Questo sarà il punto principale dell'incontro di Collecchio, costruire una visione condivisa che consenta di attivare progetti che rafforzino la rete affinché le comunità possano vivere meglio. Questo processo è già stato avviato da tempo, ed è stato ripreso a partire da gennaio nella preparazione dell'incontro da parte del coordinamento regionale di economia solidale dell'Emilia Romagna (CRESER); come primo passaggio sono stati individuati alcuni temi su cui è stata lanciata una raccolta di contributi attraverso le schede da compilare sul sito. Ad oggi sono stati raccolti circa 80 contributi, a testimoniare la ricchezza di esperienze e proposte di questo movimento. I contributi ricevuti sono stati quindi organizzati in una decina di laboratori che si terranno nel pomeriggio di sabato 21 e costituiscono la parte più attiva del programma, peraltro piuttosto vario, che animerà per tre giorni il Parco Nevicati tra tavola rotonda sul rapporto con le istituzioni, relazioni invitate (Francuccio Gesualdi, Andrea Baranes, Marco Deriu, Antonietta Potente), fiera, animazioni teatrali, danze e musica, pranzi e cene, animazione per i bambini, momenti plenari e altre diverse occasioni per scambiare e promuovere riflessioni, esperienze e progetti. Il percorso già avviato da qui all'incontro ha l'ambizione di identificare quegli elementi comuni che ci consentono, come dice Marco Deriu, di moltiplicare tra loro i diversi elementi per ottenere un prodotto che li esprima e li amplifichi in una visione più ampia.
Ritornare ai luoghi delle origini ha anche lo scopo di creare una nuova narrazione che sia in grado di smuovere gli strati più profondi e un po' assopiti della nostra coscienza, che possa incontrare le nostre percezioni e i nostri desideri. Certo, le difficoltà non mancano, ma la proposta di Collecchio è proprio quella di considerare che il modo migliore per uscirne, forse l'unico, è tutti insieme. Si tratta dunque di organizzare le modalità in cui le relazioni di fiducia che funzionano all'interno di un circuito in cui ci si conosce direttamente possano funzionare ad un livello di scala più ampio.
Spesso ci troviamo di fronte a scelte complesse, ed abbiamo bisogno di una strategia per impostare ed indirizzare i nostri progetti. Gandhi aveva un talismano per guidare le sue azioni: prima di una scelta difficile si chiedeva se il suo operato avrebbe aiutato la persona più povera e debole della terra.
“Ti darò un talismano. Ogni volta che sei nel dubbio o quando il tuo io ti sovrasta, fai questa prova: richiama il viso dell'uomo più povero e più debole che puoi avere visto e domandati se il passo che hai in mente di fare sarà di qualche utilità per lui. Ne otterrà qualcosa? Gli restituirà il controllo della sua vita e sul suo destino? In altre parole, condurrà all'autogoverno milioni di persone affamate nel corpo e nello spirito? Allora vedrai i tuoi dubbi e il tuo io dissolversi."
Penso che anche noi oggi potremmo seguire un simile talismano, con qualche piccola variante che raccoglie quanto abbiamo sperimentato in questi anni. Prima di una scelta complessa proviamo a chiederci quale opzione aiuta a rafforzare la rete, e di conseguenza a creare gli strumenti per aumentare il benvivere ed il ben-convivere di tutti. Mi sembra sia l'unica strada percorribile per costruire un mondo diverso a partire da quello attuale.
Chissà, forse questo talismano si nasconde tra gli alberi del Parco Nevicati di Collecchio, proveremo a cercarlo insieme verso la fine di giugno; se riusciremo a trovarlo sarà un vantaggio per tutti. Le difficoltà non mancano, ma con questo talismano tra le mani arriveranno anche le soluzioni.
Pubblicato su volontariperlosviluppo.it